C’è un castello che vanta ricordi Estensi e suggestioni di altre epoche…è la Delizia di Benvignante, un piccolo gioiello voluto dal duca Borso d’Este, che fa parte del progetto provinciale del Circuito delle Delizie Estensi. La delizia doveva essere una sontuosa dimora da regalare al fedele segretario del Duca Teofilo Calcagnini e fu progettata dall’architetto Pietro Benvenuto degli Ordini. Nacque quindi come luogo di villeggiatura dove trascorrere piacevoli giornate di riposo e da qui, molto probabilmente, deriva quel nome “Benvegnate” che suona come un benvenuto o un augurio, poi divenuto “Benvegnante” e, infine, l’attuale Benvignante; altri pareri fanno derivare il nome dalle vigne che si coltivavano nella zona.
La delizia di Benvignante fu costruita nel 1464 per volontà del duca Borso d’Este che poi la donò al suo segretario di fiducia Teofilo Calcagnini.
L’ Antica “delizia estense”, fu progettata dall’architetto Pietro Benvenuto degli Ordini.
Nel 1481 soggiornò a Benvignante anche la bella moglie di Ludovico il Moro, nonché figlia di Ercole I, Beatrice d’Este.
La famiglia Calcagnini mantenne la proprietà della grandiosa villa per oltre tre secoli, per tutta la durata del dominio estense, mettendola anche a disposizione dei nobili dell’Accademia dei Filareti, che vi si recavano a svolgere le loro riunioni estive allietandole talvolta con battute di caccia.
Con la caduta degli Estensi la delizia cadde in sventura, passando di mano in mano e andando lentamente in rovina. Intorno a primi anni dell’Ottocento l’edificio fu addirittura ipotecato e poi venduto al Conte Luigi Gulinelli che nel 1818 ne avviò i lavori di restauro.
A partire dal 1860 la famiglia Gulinelli la fece dotare di meravigliose scuderie per l’allevamento di cavalli da corsa, erette di fronte alla delizia, e modificò anche l’aspetto originale dell’impianto dell’antica dimora, sopraelevandone le ali, in modo che la torre risultò più tozza, e conferendo alla costruzione una struttura a pianta quadrata.
L’edificio rimase tale fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando i bombardamenti che colpirono tutta l’area argentana nel 1944 ne stravolsero di nuovo il profilo.
L’edificio, come lo vediamo oggi, si presenta diverso da come doveva essere in origine. Sembra infatti che la torre non avesse merlatura e le ali laterali erano più basse di un intero piano.
Le terre circostanti erano coltivate a vigne e cereali, non mancava la selvaggina che i nobili signori amavano tanto cacciare.
Oggi Benvignante ha una pianta rettangolare, come doveva essere in origine nel progetto di Benvenuto degli Ordini, a due piani con grandi finestre distribuite simmetricamente sulla facciata; sopra all’arcata a tutto sesto in cotto al centro della torre è possibile vedere lo stemma della casata Gulinelli.
Per la sua posizione questa residenza, con il poderoso torrione merlato centrale che permette di dominare i terreni circostanti, doveva essere stata pensata non solo come luogo di riposo e svago ma anche con funzioni di controllo, – più che difensive, – del territorio argentano.
Gli abitanti del territorio la chiamano affettuosamente “Al Turòn”.
Il complesso non è al momento visitabile ma è circondato da quattro ettari di terreno adibiti a parco che dopo gli eventi bellici, e soprattutto grazie ad un importante recente intervento, è stato ripristinato di modo che gli elementi dominanti sono oggi la geometria dei viali, sottolineata dai filari di alberi, il prato e l’acqua.
Orari Visitabile solo l’esterno gratuitamente, sempre aperto.
Recapiti IAT 0532 330276
iatargenta@comune.argenta.fe.it
www.comune.argenta.fe.it
Approfondisci Portomaggiore - Delizia Estense del Verginese »