Il 3 settembre 1944, a Cerasolo, nel cortile di Casa Bodellini, i nazisti fucilarono Aristodemo Ciavatti, un giovane di sentimenti antifascisti. La sua esecuzione è avvenuta per rappresaglia a seguito dell’uccisione di un soldato tedesco successa alcuni giorni prima, durante una colluttazione avuta con il fratello Mario. È stato riconosciuto tra i Caduti partigiani della 29a Brigata G.A.P. “Gastone Sozzi”. Il cippo si trova sopra la carreggiata di Via Maggio, in un’apposita area in cemento delimitata per tre lati da una cancellata di ferro. Si tratta di un unico blocco di pietra, nella cui parte inferiore, sommariamente sbozzata, vi è composta la semplice epigrafe con caratteri di bronzo in rilievo: sono riportati il nome del Caduto, l’età e la data della sua morte. Sopra l’epigrafe, in posizione centrale, è posta la fotografia in ceramica del Ciavatti, racchiusa in una cornice rettangolare di bronzo.
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