Il percorso I luoghi di Fra’ Orazio e il Tibet si compone di cinque tappe dislocate nel centro storico di Pennabilli. Il percorso è indicato nella sezione “Visita guidata alla città di Pennabilli”, e comprende:
Chorten, Orazioni per il Tibet
Quando il Buddha lasciò il suo corpo terreno per entrare nel Nirvana, le sue ceneri furono coperte da un tumulo di pietre. Nel tempo in tutta l’India si fece strada l’abitudine di raccogliere le ceneri dei maestri più importanti in strutture, che nel tempo divennero sempre più elaborate e maestose e presero il nome di stupa. Ben presto lo stupa assunse in tutta l’Asia strutture e dimensioni molto diversificate ma sempre tese a ricordare quel tumulo di pietre che protesse le ceneri dell’illuminato. Nel Tibet, lo stupa prende il nome di Chorten che letteralmente significa “ricettacolo per le offerte”.
Da qui si vedono il campanile della Madonna delle Grazie e il monumento della Campana di Lhasa, viene da pensare che il dialogo continui attraverso questi simboli, e che prosegua la relazione di amicizia tra i concittadini di Orazio e i tibetani, in un mondo che nonostante la diversità, sapeva dialogare. Con l’augurio che al Tibet e ai tibetani venga riconosciuto il diritto all’autodeterminazione e possano ritrovare pace, libertà e prosperità.
La campana di Lhasa
La campana del convento fu appesa nel monastero del Jokhang almeno fino al 1956 quando venne fotografata da due viaggiatori cecoslovacchi, per poi finire danneggiata come tanti altri oggetti sacri dei monasteri tibetani durante la rivoluzione culturale cinese e alla fine accantonata in uno dei magazzini del tempio, dove è stata rinvenuta.
Nell’estate 2004, nel corso di una spedizione di studi, Elio Marini ha potuto realizzare un calco in gomma siliconica della campana. Dal calco corredato delle misure (dimensioni, diametri, peso, ecc) si è ottenuta per fusione una campana di bronzo, la copia esatta di quella ancora esistente in Tibet. Sul monumento, accanto alla campana, come segno di incontro tra le religioni, per la pace e l’armonia tra gli uomini, sono stati posti 3 manikorlo o mulini di preghiera tibetani.
E da allora i visitatori fanno ruotare i mulini ripieni di preghiere tibetane e fanno rintoccare la campana gemella di quella che 300 anni fa scandiva il tempo nel convento dei Cappuccini a Lhasa in Tibet.
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