Edificato nel 27 a.C. in onore di Cesare Ottaviano Augusto è il più antico degli archi romani superstiti e sorge nel punto d’incontro tra la via Flaminia (che collegava Rimini a Roma) e la Via Emilia.
Costruito in pietra d’Istria, la sua architettura è esaltata da un ricco apparato decorativo, carico di significati politici e propagandistici. L’apertura del fornice, talmente ampia da non poter essere chiusa da porte, ricordava la pace raggiunta dopo un lungo periodo di guerre civili. Tra la ghiera dell’arco ed i capitelli, di ordine corinzio, si possono ammirare (in quattro clipei) quattro divinità: Giove, padre di tutti gli dei, massima divinità dei romani; Nettuno, dio italico, di tutte le acque; Apollo, figlio di Giove, protettore della salute; Minerva, protettrice della città di Roma, delle arti e dei mestieri.
Su entrambe le facce dell’Arco sono collocate due teste di bue che attestano simbolicamente la qualità di colonia romana della città di Rimini.
I lavori di isolamento del 1937-39 portarono alla constatazione che l’arco era una porta urbana legata sui due fianchi con le mura della città.
Orari
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