La Romagna è certamente nota per essere una terra di sapori e buon cibo!

Questa, infatti, è la patria di tanti prodotti DOP e IGP, dei veri e propri tesori che vengono custoditi e protetti da generazioni.

I prodotti a Denominazione di Origine Protetta sono alimenti le cui caratteristiche dipendono esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti.
I fattori che determinano l’inimitabilità di questi prodotti possono essere legati al clima o alle caratteristiche del territorio, oppure possono essere relativi all’impiego di particolari tecniche tradizionali utilizzate nell’allevamento, nella coltivazione o nella produzione degli alimenti.
Le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono essere tutte completate in un’area geografica delimitata.

Di seguito alcuni degli ineguagliabili prodotti romagnoli che hanno ottenuto la certificazione DOP.

  • Il Formaggio di Fossa di Sogliano al Rubicone, a base di latte ovino e/o vaccino.
    La stagionatura può durare tra gli 80 e i 100 giorni e avviene all’interno di fosse scavate in roccia di arenaria, con le pareti rivestite da paglia di grano. Questo processo conferisce alle forme odori e sapori decisi e persistenti.
    Le radici della pratica dell’infossatura risalgono addirittura al Medioevo quando divenne parte integrante della tradizione contadina dei territori a cavallo tra Romagna e Marche.
    Le caratteristiche uniche di questo formaggio sono legate indissolubilmente all’ambiente geologico e climatico di queste zone, ma anche alle tecniche utilizzate dagli abili infossatori del luogo, che si tramandano questa tradizione di generazione in generazione.
    In cucina, questo formaggio viene utilizzato in vari modi. Può essere consumato, ad esempio, in abbinamento a miele o composte, oppure come condimento di pasta e risotti.

  • Lo Squacquerone di Romagna, un formaggio a pasta molle, a base di latte vaccino intero, arricchito da fermenti lattici. Viene prodotto nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna.
    Il sapore dello squacquerone è piuttosto delicato, dolce con una punta acidula, leggermente salato. La consistenza morbida e cremosa lo rende un formaggio facilmente spalmabile. Per questo viene spesso utilizzato anche come farcitura delle piadine, in abbinamento a rucola e/o affettati.

  • L’ Olio Extravergine di Oliva delle Colline di Romagna, lavorato e prodotto soprattutto nelle zone comprese tra le province di Forlì-Cesena e Rimini.
    Si tratta di un olio forte, facilmente distinguibile per le sue caratteristiche chimiche e organolettiche, date dalle particolari condizioni climatiche delle zone in cui sono piantati gli olivi.
    Le origini della coltivazione degli olivi in questo territorio sembrano risalire agli Etruschi.
    Per evitare che le olive vengano a contatto con il terreno, la raccolta viene effettuata manualmente. Entro due giorni dalla raccolta, poi, vengono sottoposte a defogliazione e lavaggio con acqua pulita e può avere inizio la trasformazione. L’estrazione dell’olio viene fatta solo con processi fisici e meccanici, per evitare alterazioni delle caratteristiche del frutto.
    Il risultato è un olio dal colore che varia tra il verde e il giallo dorato, con sentori di erba o foglie. Il gusto è fruttato e leggermente amarognolo, con accenni di mandorla, carciofo e pomodoro.
    Può essere utilizzato a crudo, come condimento di insalate, piatti di carne o pesce, come ingrediente per salse oppure adoperato in cottura, per sughi, fritture e tanto altro. Il primo consiglio, comunque, è sempre quello di farsi una buona bruschetta con olio e sale. Un grande classico.

  • La Casciotta di Urbino, un formaggio a pasta semicotta prodotto con circa l’80% di latte ovino intero e il 20% di latte vaccino.
    Il nome deriva dal termine cacio e si tratta di un formaggio dalle origini antichissime prodotto nella provincia di Pesaro e Urbino, nelle Marche, compresi i sette comuni che nel 2009 sono passati all’Emilia-Romagna.
    Dopo la salatura, le forme di casciotta vengono messe a stagionare per 20-30 giorni.
    Il particolare sapore è dato dalle erbe montane di cui si nutrono gli ovini e i bovini delle zone di produzione. La pasta è morbida e friabile, di colore giallo paglierino.
    In cucina si presta bene ad essere gustato in diversi modi: può essere, ad esempio, l’ingrediente base del ripieno di pasta fresca, oppure può essere servito su taglieri accompagnato da salumi e confetture.

 

I prodotti ad Indicazione Geografica Protetta, invece, sono quelli che hanno una qualità o una caratteristica dipendente dall’origine geografica. E almeno una delle fasi tra produzione, trasformazione ed elaborazione deve essere completata all’interno di un’area geografica determinata.

Ecco un elenco dei prodotti IGP di cui può vantarsi la Romagna.

  • La Pesca e Nettarina di Romagna coltivate esclusivamente nelle province di Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara e Ravenna e Rimini.
    La pesca di Romagna ha una buccia vellutata e una polpa succosa, dolce e profumata. Viene raccolta dall’albero solo quando è diventata abbastanza morbida e ha assunto la classica sfumatura gialla.
    La nettarina, invece, ha la buccia liscia e lucida e una consistenza croccante, con una polpa aromatica e profumatissima. Un gusto davvero inconfondibili.
    Sono frutti, inoltre, dalle proprietà antiossidanti, ricchi di vitamine, acqua e sali minerali.
    Pesca e nettarina sono anche le protagoniste di tante ricette tradizionali legate a questi territori, come le pesche ripiene di un trito di mandorle, savoiardi, zucchero e canditi oppure le pesche gelate all’Albana Dolce di Romagna, uno spumante che può vantare il bollino DOCG.

  • La Piadina o Piada Romagnola, forse la specialità IGP più conosciuta, prodotta nelle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Bologna.
    Un prodotto genuino ed inimitabile, la cui ricetta tradizionale prevede solo 3 ingredienti: farina, strutto (oppure olio d’oliva) e acqua.
    La storia della Piadina Romagnola ha origini antiche: si tratta di un prodotto sostanzialmente povero che i romagnoli hanno utilizzato per secoli come sostituto del pane.
    La piadina può essere servita fredda o calda, vuota oppure farcita e in quest’ultimo caso si apre un mondo di possibilità: verdure grigliate, affettati, formaggi, erbe cotte, cioccolato… non ci sono regole, né limiti alla fantasia.

  • Il Riso Delta del Po, che nasce e cresce immerso nel Parco Naturale del Delta del Po, bagnato dalle acque salato del Mare Adriatico e da quelle dolci del fiume Po.
    Il riso prodotto in questa biosfera incontaminata è caratterizzato da una grande abbondanza di macroelementi come potassio, magnesio, calcio e sodio e da acidi grassi essenziali come Omega-3 e Omega-6. Tutte queste proprietà ne fanno un prodotto unico e naturale.
    Le diverse varietà prodotte si prestano ad essere utilizzate in ricette tradizionali o piatti innovativi.

  • La Salama da Sugo, un salume di origini antichissime tipico della città di Ferrara e dei territori limitrofi.
    La salama è fatta di un mix di carni provenienti da parti povere del maiale, macinate e impastate con aromi e vino rosso. Tipicamente, la forma che viene data a questo insaccato è di una grande pera con otto spicchi e una strozzatura mediana al centro.
    Ha un sapore forte e deciso, speziato e aromatico. In genere, gli abbinamenti più consigliati sono con verdure dolci come zucca o patata e vini rossi corposi.

  • Lo Scalogno di Romagna, coltivato in alcuni comuni a cavallo tra Romagna ed Emilia.
    Il colore della buccia varia dal grigio bruno al rossastro, rendendolo ben distinguibile da altre varietà nazionali e internazionali.
    Il sapore è a metà strada tra quello dell’aglio e della cipolla, dolce ma deciso e lo rende un ingrediente adatto a diverse preparazioni, come sughi, piatti a base di verdure o arrosti. Si possono utilizzare anche le foglie appena raccolte, ad esempio per insaporire insalate miste.

  • Il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, un marchio che riunisce e certifica la carne proveniente da giovani bovini di età compresa tra i 12 e i 24 mesi, di razze bovine tipiche dell’Italia Centrale: Chianina, Marchigiana e Romagnola.
    Queste razze sono allevate da oltre 1500 anni, alimentate a foraggi e mangimi tipici di queste zone e le carni che ne derivano sono magre e adatte ad una dieta moderna.
    Tutte queste prelibatezze vi aspettano! Venite a fare un tour della Romagna per gustarle nei loro luoghi d’origine!

 

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